Venerdì 18 novembre 2022 – ore 18 presso Centro Scalzi – Ramo dei Scalzi – Cannaregio, 54 – Venezia

VENEZIA 1957 – 1963

Tutti conoscono Venezia, in tutto il mondo, per le sue bellezze architettoniche e la sua particolare configurazione urbanistica per cui ho sempre tralasciato nelle mie immagini di riservare la mia attenzione ai suoi aspetti più noti. La Serenissima ha tante cose in più da offrire al nostro sguardo oltre a Palazzo Ducale, a Piazza San Marco con la sua Basilica ed alle gondole specialmente se ci si inoltra nelle “fòdare” come vengono in dialetto chiamate le zone periferiche più genuine e meno frequentate dal turismo di massa.

Ho abitato a Venezia per oltre vent‘anni: avevo sei anni quando sono arrivato e proprio allora mi è stata regalata la mia prima macchina fotografica, una Zeiss Ikon Baby Box con la quale ho realizzato i miei primi scatti in ambito familiare: avevo quattordici anni quando con l’acquisto di una Comet Bencini, seguita velocemente da altri migliori apparecchi, ho cominciato a fotografare la città con la sua gente

Ho poi avuto la fortuna di fare amicizia con il figlio di uno dei soci del Circolo Fotografico “La Gondola” e nel 1957 sono stato generosamente (Paolo Monti apprezzò particolarmente alcune mie fotografie di bimbi veneziani) ammesso a far parte di quel sodalizio che era stato già universalmente riconosciuto quale messaggero della “Ècole de Venise” ove il codice fotografico era stato collegato, con un linguaggio inedito derivato dal neorealismo, ad una attenta osservazione della città, dei suoi abitanti, della sua laguna, come pur io sentivo di voler esprimermi.

Avevo allestito, da oltre quattro anni nella soffitta della mia abitazione, una camera oscura dove per quasi un decennio ho stampato le fotografie: consigli tecnici che mi furono dati da uno dei soci del Circolo mi furono preziosi ed è così che ho cominciato ad inviare alle mostre i miei lavori che furono via via sempre più accettati ed anche premiati. Questo fu l’inizio del mio lungo viaggio, non ancora terminato, nel mondo della Fotografia.

Ho sempre prediletto, nel ritrarre Venezia, città che considero mia d’adozione e che amo profondamente, l’uso del bianco e nero che spero mi abbia permesso, con chiarezza e senza fioriture, di raccontare la vita, il vero volto di questa città ed il tempo in cui vi ho vissuto, senza distrarre col colore, che reputo non mi avrebbe permesso di far conoscere oggi la vita, gli aspetti compositivi e le emozioni che mi avevano coinvolto.

È una Venezia intima che ho voluto fissare, quella che racconta il lento e tranquillo trascorrere delle ore e dei giorni, di un vivere forse perso per sempre, quello delle “ciàcole” in stretto dialetto agli angoli di un ponte o sulle porte prospicenti ad anguste calli, la città in cui ancora erano padroni i gatti e i grigi colombi e nelle barene se ne stavano i bianchi “cocàì”, dove l’”aqua alta” era considerata un evento da aspettarsi e da accettare e che mai si sarebbe pensato arrivasse anni dopo come “aqua granda”.

Mi auguro così che possiate rivivere attraverso i miei occhi Venezia e che anche voi la vediate ed amiate, anche se ora mutata, come città viva ed eterna.

Gustavo Millozzi

http://gustavomillozzi.it

Gustavo Millozzi note biografiche

è nato a Torino nel 1934. Nel 1958 ha iniziato l’attività fotografica a Venezia nell’ambito del Circolo Fotografico “La Gondola” (del quale sarà anni dopo fatto socio onorario) condividendo idee e attività con dei fotografi più importanti nella storia della fotografia italiana (tra i quali Paolo Monti, Giuseppe Bruno, Elio Ciol, Gianni Berengo Gardin, Fulvio Roiter). Subì allora l’influenza del cinema neorealista e della fotografia francese nonché dei maggiori autori della fotografia mondiale che arrivavano a Venezia grazie alle mostre allestite da “La Gondola” con la collaborazione di Romeo Martinez. La sua più importante produzione è nel bianco e nero anche se si è cimentato con successo nel colore ove spicca “Terre”, una serie di foto che ben descrive i rifiuti industriali di Marghera ma così decontestualizzati da avvicinarsi all’astrattismo figurativo.

Dal 1961 abita a Padova dove l’anno dopo promuove la costituzione del “Fotoclub Padova” nel quale confluirono e si formarono numerosi appassionati. Nel 1968 gli viene concessa l’onorificenza EFIAP, nel 1975 quella di HonEFIAP, nel 1982, primo in Italia, quella di MFIAP nonché nel 2005 quella di SemFIAF. Nel 1976 lascia la presidenza (ora onoraria) del “Fotoclub Padova”, dal 1979 al 1987 viene eletto alla Vice Presidenza della FIAP e nel 1992 fonda il “Gruppo Fotografico Antenore” del quale lascia la presidenza (attualmente onoraria) nel 2012. Dal 1993 al 2003 ha organizzato, negli spazi di PadovaFiere, la manifestazione “Fotopadova”.

Nel 2014 il Comune di Padova gli ha attribuito il “Sigillo della città” quale Cittadino Benemerito per l’attività svolta nel campo artistico-culturale. Nel 2018 la FIAF gli ha conferito, “in riconoscimento della sua attività a favore della fotografia e della FIAF” l’onorificenza di Encomiabile della Fotografia Italiana (EFI). Presente in numerose pubblicazioni e testi di storia della fotografia, sue opere sono anche conservate nell’Archivio Storico della Fondazione 3M, negli archivi del Circolo Fotografico “La Gondola”, della FIAF, della FIAP nonché in collezioni pubbliche e private. Ha al suo attivo l’organizzazione di concorsi e curatela di mostre fotografiche, ha esposto in personali e collettive ed è chiamato come critico e docente nonché quale giurato in concorsi fotografici nazionali e internazionali. Collabora altresì come articolista e critico in riviste e pubblicazioni fotografiche e dal 2008 compila mensilmente una sua Rassegna Stampa di argomenti fotografici che diffonde sul web ove anche dal 2013, segue la pagina Phot@graphers è redattore del sito Fotopadova dove vengono pubblicati recensioni, saggi ed articoli originali di cultura fotografica.